Becketterie

La prima recensione inglese di Aspettando Godot

La scrisse Philip Hope-Wallace sul Guardian, il 5 agosto del 1955. Disse, tra le altre cose, che parte del pubblico se ne andò durante l'intervallo.

All’indomani della prima londinese di Aspettando Godot, Philip Hope-Wallace firmò per il Guardian una recensione dello spettacolo. Il commento del critico teatrale oscilla tra il rispetto per una pièce che si era già guadagnata un’indiscutibile fama e lo spiazzamento per un congegno teatrale così diverso da tutto quello che si era visto in scena fino a quel momento.

La recensione della prima  londinese di "Aspettando Godot" firmata per il Guardian da Philip Hope-Wallace (5 agosto 1955)
La recensione della prima londinese di “Aspettando Godot” firmata per il Guardian da Philip Hope-Wallace (5 agosto 1955)

Beckett viene citato quasi incidentalmente, mentre le lodi sono tutte per il regista, Peter Hall, e per il cast, in particolare per Paul Daneman (Vladimiro). Hope-Wallace racconta che parte del pubblico ha visto nell’opera “un arguto e poetico enigma“, ma molti si sono annoiati al punto da abbandonare la sala tra il primo e il secondo atto.

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