Besserie racconta il finale di Beckett
Con il suo romanzo d'esordio - pubblicato in Italia da Voland - l'autrice francese ha vinto il Goncourt nel 2020.
Nella vasta e variegata famiglia degli scrittori sono tantissimi quelli rimasti affascinati dalla figura e dall’opera di Samuel Beckett. Esiste poi un sottogruppo sempre più folto che ha un’attrazione particolare per gli ultimi giorni di Beckett, per il suo personale “finale di partita”. Solo in Italia, già Vitaliano Trevisan con il suo Wordstar(s) e Osvaldo Guerrieri con L’ultimo nastro di Beckett avevano trasposto quel particolare periodo della biografia dell’autore – ovvero la sua permanenza nella casa di riposo parigina Le Tiers-Temps – in forma rispettivamente di pièce teatrale e di racconto. E in questi giorni Gabriel Byrne sta ultimando le riprese di un film biografico dedicato a Beckett in cui l’attore interpreta lo scrittore da anziano.
Alla lista aggiungiamo ora il romanzo L’ultimo atto del signor Beckett di Maylis Besserie con cui la produttrice radiofonica francese ha esordito nel mondo della narrativa e ha vinto il premio Goncourt nel 2020.
Come suggerisce il titolo, anche questo romanzo – edito in Italia da Voland, tradotto da Daniele Petruccioli – si concentra sul periodo finale della vita di Beckett. Con audacia, l’autrice sceglie di raccontare la storia prendendo la voce di Beckett, ricalcando lo stile dei tanti narratori in prima persona delle celebri opere dell’autore. Intrappolato nel rigido sistema di regole e orari della casa di riposo, il Beckett di Besserie non può fare altro che ricordare avvenimenti della sua vita, ricorrendo ora al suo tipico umorismo ora a considerazioni di quieta disperazione.
Il romanzo è disseminato di dettagli biografici. Molti di questi potrebbero sfuggire al lettore meno “esperto” della vita e dell’opera di Beckett, ma a integrare e spiegare interviene il puntuale apparato di note di Petruccioli. Del resto, l’autrice stessa avverte in nota che il suo romanzo «non è un’operazione biografica. Ho voluto, basandomi su fatti reali e immaginari, fare di Beckett un personaggio che affronta la sua fine, come i tanti di cui è costellata la sua opera.» E forse il punto di forza del romanzo è proprio nell’andare al di là del potenziale interesse costituito dall’illustre protagonista affrontando il pensiero, che riguarda tutti, di chi sa di essere giunto alla fine dei suoi giorni.