Meridiano Beckett
Arriva oggi in libreria il volume della prestigiosa collana Mondadori con romanzi, teatro e televisione, a cura e con le traduzioni di Gabriele Frasca.
Qualche volta Godot arriva. Nessuno poteva aspettarsi che in un anno lontano da qualunque ricorrenza beckettiana, Mondadori decidesse di dedicare proprio al Nostro uno dei suoi prestigiosi Meridiani. Dietro tutto questo c’è Gabriele Frasca che da anni non si limita a tradurre le opere di Beckett in Italia, ma promuove anche un’intensa opera di riscoperta dell’autore (una rapida ricerca del suo nome in questo sito dimostrerà quanto dico).
Fatta eccezione per la produzione poetica (presente tuttavia con Qual è la parola, anche grazie all’ambiguità di collocazione che riguarda questo e altri testi di Beckett), il Meridiano Romanzi, teatro e televisione presenta un’ampia e in alcuni casi quasi completa selezione delle opere ascrivibili a queste tre categorie. La produzione radiofonica è rappresentata dal solo Parole e musica (e dispiace un po’ non vedere almeno Ceneri e Tutti quelli che cadono), ma già con questa “selezione”, tutt’altro che avara, il volume raggiunge quota 1940 pagine dunque è comprensibile che, anche se a malincuore, sia stato necessario rinunciare ad alcuni titoli.
L’importanza di questa edizione – oltre al suo riportare sulla scena testi di cui si era ormai persa traccia (penso ad esempio al romanzo Come è la cui ultima edizione italiana risaliva ormai a quasi sessant’anni fa…) – è costituita principalmente dalla firma del curatore. Gabriele Frasca si muove nell’opera e nella biografia di Samuel Beckett con una profondità e una capacità di visione incredibili. Il Meridiano a sua cura non è “solo” una selezione dei testi più importanti di Beckett, ma è anche la prima edizione commentata dell’opera del Nostro. Come era già accaduto per l’edizione delle poesie sempre da lui curata, anche chi questi testi li conosce e li ha letti più volte troverà nelle note e nei commenti una tale ricchezza di informazioni che renderanno la “rilettura” una vera e propria riscoperta. Così come la cronologia che apre il volume è in realtà una densa biografia in miniatura.
Bentornato Federico!
Ciao Luigi, bentrovato 🙂 ho parlato del tuo “Con onesto amore di degradazione” nell’intervento su Beckett che ho tenuto al San Patrizio Livorno Festival lo scorso giugno.