Non io nei giorni felici

Beckett, Adriatico e il teatro del desiderio

Autore: AA.VV. (a cura di Stefano Casi)
Editore: Titivillus, 2010
Indice del volume: Beckett fra scena e testo, ossia quando la parola prende/perde corpo (di Keir Elam) – Introduzione (di Stefano Casi) – BECKETT PAPERS: La scena che si restringe. Esempi di uso dello spazio in Beckett (di Eleonora Felisatti) – «Nascere a cavallo di una tomba»: Atto senza parole I di Samuel Beckett (di Stanley E. Gontarski) – La carne visibile, nei secoli dei secoli: il corpo di Winnie in GIorni Felici (di Lorenzo Orlandini) – La coppia smembrata: L’ultimo nastro di Krapp e Giorni felici (di Mary F. Catanzaro) – Beckett-kitsch o i giorni felici di pessimo gusto (di Stefano Casi) – Ritratto di donna. L’esperienza della marginalità in Non io (di Dina Sherzer) – «The Rest of Rock». Rocakby: voce, frequenza, scansione (di Piermario Vescovo) – ADRIATICO W/VS BECKETT: Non io nei giorni felici (fotografie di Raffaella Cavalieri) – Dondolo ovvero il pretesto Beckett (di Paolo Ruffini) – Beckett-Copi/Beckett-Beckett: un percorso a specchio di Andrea Adriatico (di Gerardo Guccini) – Le ceneri di Beckett osisa il regista come analista delle emozioni dei tempi (di Massimo Marino) – Il desiderio fra identità e dipendenza. Ipotesi sul teatro di Beckett e di Adriatico (di Stefano Casi) – Il teatro pensato a tavolino (di Giuseppe Liotta) – Adriatico, Beckett e la memoria riattivata di uno spettatore (di Franco Vazzoler) – Visioni giapponesi in Non io nei giorni felici. Samuel Beckett visto da Andrea Adriatico (di Giovanni Azzaroni) – Ricominciare da lì. Conversazione con Andrea Adriatico (di Giacomo Paoletti) – Postfazione (di Roberto Grandi) – Notizie sugli autori

Dalla quarta di copertina: Quattro testi di Beckett passati al vaglio di nuove interpretazioni: Atto senza parole, Giorni felici, Non io e Dondolo rivelano aspetti inconsueti, dalla messa in scena dell’erotismo o della femminilità alla rappresentazione del kitsch o della ribellione, per un inedito teatro del desiderio. Quattro testi passati anche al vaglio della scena negli spettacoli di Andrea Adtriatico del ciclo Non io nei giorni felici, con ulteriori nuove interpretazioni. Partendo da qui studiosi e critici portano alla luce altre riletture beckettiane (dal tema della dipendenza al confronto con la cultura giapponese) e avanzano ipotesi e analisi sul ventennale lavoro di Adriatico, anomala figura artistica nel panorama teatrale di questi anni.

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