…Nuvole…

Titolo originale: …but the clouds…
Data di composizione: autunno 1976
Prima trasmissione: Rete televisiva inglese BBC, 17 aprile 1977
Prima edizione: Faber & Faber, Londra 1977
Edizioni italiane: Einaudi, 1980Einaudi/Gallimard, 1994Mondadori, 2023

…Nuvole…, terza opera televisiva di Beckett, preannuncia la malinconia crepuscolare che troverà il suo pieno compimento in Nacht Und Träume. Beckett fotografa qui la vecchiaia di uno scrittore (una sorta di Krapp senza tavolo e senza bobine, che siede su uno sgabello invisibile a una scrivania invisibile) che tutte le sere rincasa nella speranza che nel corso della notte riceva la visita di un’apparizione femminile (probabilmente la donna amata se si considera che il titolo originario di quest’opera doveva essere Poetry only love). Quando l’apparizione arriva è un’apparizione incompleta: la donna muove le labbra, ma non si sente alcuna voce. L’uomo conosce quelle parole mute, perché sovrappone la sua voce al silenzioso movimento delle labbra della donna: “…nuvole… nient’altro che nuvole in cielo…“. Queste parole, all’orecchio di un irlandese, suonano note. Sono infatti tratte dagli ultimi versi della celebre poesia The tower di W. B. Yeats.


ora plasmerò la mia anima
forzandola a studiare
in una scuola di sapienti
fino a quando il naufragio del corpo,
il lento decadere del sangue,
il rabbioso delirio
o l’ottusa decrepitezza
o qualunque altro male possa capitare –
la morte degli amici
o di ogni sguardo luminoso
che mi faceva trattenere il fiato –
non sembreranno altro che nuvole in cielo
dove l’orizzonte sfuma;
o il verso assonnato di un uccello
tra le ombre che infittiscono.

W. B. Yeats, «La torre»

Beckett torna dunque sui temi della vecchiaia (e in particolare della vecchiaia dell’artista) e della fine. L’uomo – quando è stanco di attendere l’apparizione della donna – inganna il tempo impegnandosi nell’estrazione mentale di radici cubiche bilanciando così il protagonista di Basta che – sempre per far passare il tempo – innalzava numeri alla terza potenza. Ma al di là di questo singolo guizzo narrativo, …Nuvole… è tutto costruito su inquadrature severe e su un tono prevalentemente grave. Katharine Worth ne Il rituale dell’ascolto (in Bulzoni, 1997) nota che …Nuvole… esprime un tributo alla poesia: “poesia intesa come modo di comunione, per quanto parziale, con le presenze lungamente desiderate che vengono richiamate dalle ombre intorno al cerchio di luce in cui [il protagonista] consuma la propria esistenza“.

…Nuvole… fu trasmesso insieme a Trio degli spiriti dalla BBC il 17 aprile 1977 nell’ambito di un programma dedicato alla produzione televisiva di Beckett e intitolato Shades, con Ronald Pickup nella parte dell’uomo e Billie Whitelaw in quella della donna. La regia era di Donald McWhinnie.

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