Vita
1906
Cooldrinagh, la casa di Foxrock (periferia di Dublino) in cui nacque Beckett. (foto: Deirdre Bair)
Samuel Barclay Beckett nasce nella dimora di Cooldrinagh a Foxrock, quartiere periferico di Dublino, in un giorno non meglio precisato del 1906. I registri anagrafici riportano come data il 14 giugno, un altro certificato di nascita indica invece il 13 maggio, ma la leggenda vuole che egli sia nato il 13 aprile di quell’anno: Venerdì Santo. Un venerdì 13, per giunta.
Suo padre, William Beckett, era un agiato funzionario in campo edile. Sua madre, May Roe, era al tempo stesso ribelle e severa. I due, entrambi protestanti, avevano già un figlio: Frank.
1907
Il neonato Samuel Beckett viene trovato privo di sensi in fondo alla scala che conduce al piano superiore della casa. Nessuno ha mai saputo spiegare come abbia fatto il piccolo Sam a uscire dalla culla e arrivare fin lì. Da quel momento mostra segni di irrequietezza e la notte vuole dormire con la luce accesa, costantemente abbracciato al suo orsacchiotto Baby Jack.
1908
1909
Beckett a 3 anni (fonte: Caroline Beckett Murphy)
1910
Beckett a 4 anni (foto: Dorothy Kay / Reading University Library)
1911
Viene iscritto alla scuola privata diretta dalle sorelle Elsner. Qui viene per la prima volta in contatto con la lingua francese, con la quale scriverà in futuro i suoi capolavori.
1912
1913
1914
Nel giardino che circonda Cooldrinagh il piccolo Beckett passa il tempo lanciandosi a braccia aperte da un albero alto diciotto metri e aggrappandosi ai rami più bassi poco prima di schiantarsi al suolo. Vani i rimproveri della madre.
1915
Mentre si trova in giardino, il piccolo Beckett decide di vedere cosa succede se si lancia un fiammifero acceso su una tanica di benzina. Se la cava con qualche bruciatura e un abbrustolimento delle sopracciglia.
Iscrizione all’istituto scolastico Earlsfort House.
1916
1917
1918
1919
1920
Beckett a 14 anni (fonte: Portora Royal School / Richard Bennett)
Studia alla Portora Royal School (Ulster).
1921
Beckett a 15 anni (fonte: Portora Royal School)
1922
Beckett all’inizio degli Anni Venti (fonte: Portora Royal School / Richard Bennett)
1923
Beckett a 17 anni (fonte: Jerome Lindon)
Inizia il corso di laurea in Lettere al Trinity College di Dublino. Lettore infaticabile, macina libri in lingue diverse. Laddove stenta a proseguire chiede aiuto a insegnanti privati. Conosce così Bianca Esposito che lo inizia alla lettura di Dante, che lo accompagnerà per tutta la vita.
1924
1925
1926
Al Trinity College c’è un nuovo lettore di francese, Alfred Péron, con il quale Beckett stringerà una fortissima amicizia.
Vacanze: tour dei castelli della Loira in bicicletta.
1927
Peggy Sinclair, la cugina di cui Beckett si innamorò. (fonte: Morris Sinclair)
Viaggio in Italia: Firenze, Venezia.
Tornato a Dublino conosce sua cugina Peggy Sinclair, la figlia degli zii che abitano a Kassel, in Germania, presso i quali Beckett trascorrerà diversi soggiorni. Tra Peggy e Samuel nasce una relazione sentimentale.
1° novembre: viene assunto come lettore di inglese all’Ecole Normale di Parigi.
1928
Lucia Joyce, la figlia del celebre James, “pazza per amore” di Samuel Beckett. (fonte: University College, London Library)
Mentre lavora come lettore di inglese all’École Normale Supérieure di Parigi, Beckett viene messo in contatto con James Joyce grazie all’amico comune Thomas McGreevy. Tra i due scrittori inizia una lunga e tormentata amicizia.
Durante l’estate è a Kassel, dagli zii Sinclair, e coglie l’occasione per rompere con Peggy. Nel frattempo Lucia, la figlia di James Joyce, si innamora perdutamente di Beckett creando non pochi problemi diplomatici al giovane Samuel che non ha alcuna intenzione di corrispondere.
1929
Suzanne Deschevaux-Dumesnil all’epoca del suo primo incontro con Beckett. (fonte: Mita ed Edmund Tuby)
Joyce propone a Beckett di tradurre un capitolo della Finnegans Wake: Anna Livia Plurabelle e di scrivere un saggio sull’ultima fatica joyciana. Beckett, lusingato e terrorizzato al tempo stesso, si mette al lavoro.
Il saggio Dante … Bruno . Vico .. Joyce apparirà l’anno stesso nell’antologia critica Our Exagmination Round His Factification for Incamination of Work In Progress pubblicata dalla Shakespeare & Co.
Giugno: su Transition appare il racconto Assunzione.
Nelle pause delle lunghe partite di tennis con l’amico Alfred Péron conosce Suzanne Deschevaux-Dumesnil. Dovranno passare nove anni prima che gli capiti di vederla nuovamente, ma stavolta sarà per sempre.
1930
Beckett all’inizio degli Anni Trenta in un ritratto di Sean O’Sullivan (fonte: Mariah B. Rowe)
Le prime bozze della traduzione di Anna Livia Plurabelle sono pronte. Per riuscire a completare il difficile compito Beckett si è fatto aiutare dall’amico Alfred Péron.
Stringe amicizia con il pittore Jack Yeats, fratello del più celebre William B. Yeats.
Durante l’estate vince il primo premio di un concorso poetico a tema (il Tempo) indetto dal romanziere Richard Aldington e la poetessa Nancy Cunard. La poesia con cui partecipa è Oroscopata, scritta di getto il 15 giugno su suggerimento di Thomas McGreevy.
La casa editrice Chatto & Windus su suggerimento di Aldington – rimasto favorevolmente impresso dalla prova poetica del giovane vincitore – propone a Beckett di scrivere un breve saggio su Proust. Beckett si mette al lavoro, ma, quando verrà a sapere che la sua opera non godrà della stessa edizione pregevole delle altre della stessa collana a causa della sua scarsa notorietà, risponderà in modo quanto mai piccato.
1931
Mentre svolge il suo lavoro come insegnante di francese presso il Trinity College di Dublino scrive, insieme ad un collega, una parodia del Le Cid di Corneille intitolata Le Kid che avrà l’ardire di mettere in scena (vestendo anche i panni di uno dei personaggi) al Peacock Theatre suscitando l’indignazione del rettore.
Il 5 marzo viene pubblicato Proust, ma Beckett è immerso in una pessima condizione psico-fisica (pleurite e depressione).
Sul numero 212 della Nouvelle Revue Française appare Anna Livia Plurabelle nella traduzione di Beckett e Péron (con tutti gli emendamenti, è ovvio, operati dall’austero comitato di supervisione e controllo presieduto dallo stesso Joyce…).
Inizia a comporre alcune poesie che confluiranno poi in Ossa d’Eco. Altre quattro poesie, in seguito ripudiate da Beckett, verrano ospitate da un’antologia curata dall’editore Putnam di New York, The European Caravan.
Verso la fine dell’anno abbandona il lavoro al Trinity College senza dire praticamente nulla a nessuno. Cerca ospitalità e conforto presso la zia Cissie Sinclair (la sorella di suo padre) che vive con la famiglia in Germania, a Kassel. Qui trascorre il Natale.
1932
Beckett all’inizio degli Anni Trenta (fonte: E. Ryan, M. Farrington)
Scrive la poesia Home Olga, divertito tributo a James Joyce e al suo clan, di cui Beckett era orgoglioso di far parte.
Dopo l’uscita in sordina formalizza ufficialmente le dimissioni dal Trinity College. Quasi per commemorare l’evento scrive di getto la quartina Gnomo. Da febbraio a giugno è a Parigi – senza lavoro, senza prospettive e quasi senza soldi – in una stanzetta del Trianon Hotel dove compone – nella speranza di farlo pubblicare – un romanzo impubblicabile: Dream of fair to middling women (che infatti sarà pubblicato postumo, nel 1992. Ma due brevi estratti, pubblicati come prose autonome sotto i titoli di Sedendo et quiescendo e Text, appariranno rispettivamente sul numero di marzo di Transition e sul numero di aprile della The New Review).
Inizia a comporre le novelle che confluiranno nella raccolta Più pene che pane.
A dicembre si opera di cisti al collo (come il protagonista dei racconti che sta scrivendo).
1933
William Beckett, il padre di Samuel, in una foto scattata all’inizio degli anni ’20. (fonte: Edward Beckett)
Il giorno di sabato santo compie una gita in ciclomotore nei dintorni di Dublino e la descriverà in una poesia, Sanie I, che confluirà poi nella raccolta Ossa d’Eco.
Due lutti feriscono profondamente Beckett nel corso di quest’anno: il primo avviene il 3 maggio quando muore la cugina Peggy Sinclair, il suo “primo amore”.
Il 26 giugno William Beckett, il papà di Samuel, muore d’infarto dopo aver pronunciato le parole “Che mattinata!”. Al di là della tragicomica uscita di scena, la perdita del padre sarà per Beckett un dramma dal quale faticherà a riprendersi.
Dopo Natale – e su consiglio dell’amico Geoffrey Thompson – si trasferisce a Londra dove, per uscire dalle crisi depressive che lo attanagliano, seguirà una serie di sedute piscoanalitiche presso lo studio del dottor Bion.
1934
Lavora alla novella Un caso su mille.
Completa la raccolta di racconti Più pene che pane che viene pubblicata dalla Chatto & Windus di Londra.
Inizia a lavorare a un nuovo testo, Sasha Murphy, che vorrebbe essere un racconto e che diventerà invece un romanzo: Murphy. Ma dovrà passare qualche anno.
1935
Riprende, prima con entusiasmo, poi controvoglia, poi di nuovo con entusiasmo, a lavorare a Murphy.
Nel mese di ottobre si reca insieme al suo psicanalista, Wilfred Bion, ad ascoltare una conferenza tra i cui relatori spicca C. G. Jung. Quarant’anni più tardi, un caso clinico illustrato in quell’occasione gli servirà come spunto per comporre Passi.
A dicembre, la casa editrice parigina Europa Press dà alle stampe Ossa d’Eco, una silloge in cui Beckett raccoglie tredici poesie scritte tra il 1931 e il 1934.
1936
A luglio scrive la poesia Cascando. Sempre in estate termina Murphy.
Trascorre circa sei mesi ad Amburgo.
Scrive al regista russo Sergej Eisenstein sperando di farsi assumere come assistente ed intraprendere quindi la carriera cinematografica. Eisenstein non leggerà mai quella lettera.
1937
Inizia a comporre un dramma – che resterà incompiuto – intitolato Desideri umani e alcune poesie in francese.
1938
Beckett trentaduenne (fonte: J. e G. Reavey)
Il 7 gennaio un protettore di prostitute lo pugnala in un vicolo. Beckett chiederà al suo aggressore: “Perché lo ha fatto?”. “Non ne ho idea”, sarà la risposta (molto beckettiana, a dire il vero…).
Ma galeotta fu la pugnalata: in ospedale lo va a trovare Suzanne. E dal quel giorno non si separeranno più.
Sul numero di aprile-maggio di Transition appare la poesia Ooftish. La casa editrice Routledge di Londra pubblica Murphy. Sarebbe l’inizio di un bel periodo per Beckett, se non fosse che sta per scoppiare la Seconda Guerra Mondiale.
1939
Beckett alla fine degli Anni Trenta (fonte: Peggy Guggenheim)
Scoppia la Seconda Guerra Mondiale. L’Irlanda è neutrale, ma Beckett – in cuor suo – ha già deciso da che parte stare: la Francia.
1940
Entra a far parte, insieme a Suzanne e al suo amico Péron, di un gruppo della Resistenza il cui nome in codice è Gloria. Il suo ruolo è quello di traduttore, ma non disdegnerà di cimentarsi con i microfilm.
1941
Il 13 gennaio muore James Joyce.
1942
La casa di La Croix a Roussillon d’Apt (nel sud della Francia, in Vaucluse) dove Beckett e Suzanne si rifugiarono per quasi tre anni per sfuggire alla Gestapo.
(fonte: Mary Bryden)
Il gruppo Gloria si scioglie dopo una soffiata. Alfred Péron viene arrestato. Beckett e Suzanne riusciranno a scappare. Troveranno rifugio in una casa di Rousillon. Qui inizia a lavorare al romanzo Watt.
1943
Sono tempi difficili: Beckett si improvvisa bracciante per guadagnarsi la pagnotta.
1944
A Roussillon stringe amicizia con il pittore Henri Hayden.
1945
L’amico Alfred Péron in una foto scattata dalla Gestapo.
(fonte: Alexis Péron)
Lascia il rifugio di Roussillon e insieme a Suzanne fa ritorno a Parigi.
L’amico Alfred Péron muore in campo di concentramento.
Termina il romanzo Watt.
Di nuovo a Dublino. Durante l’estate, mentre si trova nella stanza di sua madre a Foxrock, ha una improvvisa visione interiore che gli chiarisce una volta per tutte quale è l’argomento della sua poetica: se stesso. Finalmente scompare lo spettro di Joyce. La ricchezza delle possibilità del mondo esterno lascia il posto alla miseria del mondo interno. L’erudizione lascia il posto alla desolazione. Ovviamente il cambio di rotta artistica non si verifica istantaneamente, ma non è azzardato sostenere che tutto cominci davvero qui. Intanto, come primo segnale decisivo, la lingua inglese viene abbandonata a favore di quella francese.
Per poter mantenere legalmente la residenza parigina, si fa assumere dalla Croce Rossa Irlandese che sta costruendo un ospedale a St-Lô (Normandia). Vi lavorerà da agosto ad ottobre come interprete, ma soprattutto come autista di ambulanze e camion. L’impegno non gli dispiace, ma si rammarica perché ha meno tempo per scrivere. Eppure, sarà proprio lì che Beckett vedrà per la prima volta in faccia, la miseria, il dolore, le macerie del dopoguerra, che senza dubbio influiranno sulla sua poetica.
1946
Scrive un reportage radiofonico sui giorni di St-Lô per la Irish Radio: La capitale delle rovine. Il testo non verrà mai trasmesso, finirà sepolto negli archivi della radio e rinvenuto solo nel 1983.
A febbraio inizia a lavorare ad un nuovo racconto intitolato Suite. A metà della stesura decide di portare a termine il racconto utilizzando però il francese. E’ proprio a questa data (e più precisamente a pagina 30 del racconto – che poi verrà riscritto tutto in francese e verrà intitolato La fine) che si può far risalire lo storico cambio linguistico dall’inglese al francese. Il periodo “solo francese” si protrarrà fino al 1955. Da qui in poi Beckett userà entrambe le lingue per le sue opere valutando di volta in volta qual è la più opportuna.
Compone le novelle Primo amore, Lo sfrattato e Il Calmante.
Il 24 giugno appare sull’Irish Times la poesia Saint-Lô.
A luglio inizia il romanzo Mercier e Camier che completerà a ottobre.
1947
L’editore francese Bordas dà a Beckett un anticipo di 10.000 franchi per Mercier e Camier. Poi si rifiuta di pubblicarlo, scoraggiato dalle scarse vendite di Murphy.
Compone un monumentale dramma in tre atti, Eleutheria, che verrà pubblicato e rappresentato solo dopo la morte dell’autore.
A settembre inizia a lavorare al primo romanzo della cosiddetta Trilogia: Molloy. Sul numero LVII della rivista Fontaine appare la novella Lo sfrattato.
1948
Beckett a 42 anni (fonte: Caroline Beckett Murphy)
A gennaio completa la stesura definitiva di Molloy. Inizia subito a lavorare a Malone muore, che completa nello stesso anno.
A ottobre, per riprendersi dalle fatiche dei due romanzi appena terminati, decide di distrarsi scrivendo qualcosa per il teatro: il testo si intitolerà Aspettando Godot.
1949
Beckett alla fine degli Anni Quaranta (fonte: Caroline Beckett Murphy)
A gennaio termina Aspettando Godot. Inizia a comporre il romanzo L’Innominabile.
Sul periodico Transition appare un’intervista a Beckett in cui lo scrittore si lascia sfuggire una frase:
Non c’è nulla da esprimere, nulla con cui esprimere, nulla da cui esprimere, nessun potere di esprimere, nessun desiderio di esprimere, insieme con l’obbligo di esprimere.
In realtà sta parlando di pittura, ma quella frase verrà interpretata (soprattutto a partire dal 1984, quando l’intervista verrà ripubblicata tra i Disiecta) come una severa teoria estetica attraverso la quale decifrare tutta l’opera di Beckett.
1950
May Roe Beckett, la mamma di Samuel, in una foto scattata pochi mesi prima della sua morte (fonte: Dartmouth College)
Completa la stesura del romanzo L’Innominabile. Inizia a scrivere i Testi per nulla, che completerà nel 1952.
Il 25 agosto muore May Roe, sua madre. Anche lei, come papà William, morirà senza neanche sospettare quale sarebbe stato il ruolo del loro figlio nella storia della letteratura.
Traduce un’antologia di poesia messicana.
1951
Beckett all’inizio degli Anni Cinquanta (fonte: Jerome Lindon)
Molloy e Malone muore vengono pubblicati da Les Editions De Minuit.
1952
Beckett a 46 anni (fonte: Caroline Beckett Murphy)
Les Editions De Minuit pubblicano Aspettando Godot.
1953
La casa acquista da Beckett a Ussy-sur-Marne, oggi proprietà di un privato.
Il 5 gennaio, nella piccola sala del Theatre De Babylone di Parigi, ha luogo la leggendaria prima di Aspettando Godot.
Escono Watt (per l’Olympia Press) e L’Innominabile (per Les Editions De Minuit).
A Ussy-sur-Marne acquista un bilocale sperduto nel bianco e nel silenzio. Sarà il suo eremo, la sua tana, il rifugio in cui distillerà molte delle sue opere a venire.
1954
Beckett a 48 anni (fonte: M. e J. Manning)
1955
Beckett a 49 anni (fonte: Reading University Library)
Scrive, in inglese, la prosa breve Da un’opera abbandonata (che rimarrà incompiuta) e, in francese, la prima stesura di Finale di partita.
Les Editions De Minuit pubblicano la novella Il calmante.
1956
L’organo di informazione Trinity News pubblica Da un’opera abbandonata con un numero eccessivo di ritocchi redazionali, scatenando l’ira di Beckett.
Durante l’estate scrive il suo primo dramma radiofonico: Tutti quelli che cadono il cui testo viene subito pubblicato in volume dalla Faber & Faber. Scrive due brevi pezzi teatrali per mimo: Atto senza parole e Atto senza parole II.
A dicembre, a Ussy, butta giù un abbozzo, inizialmente intitolato The gloaming, che dopo qualche stesura diventerà l’incompiuto Teatro I.
1957
Completa la stesura di Finale di partita che viene messo in scena, per la prima volta, il 3 aprile dello stesso anno al Royal Court Theatre di Londra. Il testo viene pubblicato da Les Editions De Minuit. Al termine delle prime repliche di Finale di partita viene rappresentato anche Atto senza parole.
Il 13 febbraio la BBC trasmette il dramma radiofonico Tutti quelli che cadono.
1958
La Faber & Faber pubblica Da un’opera abbandonata.
Scrive l’atto teatrale L’ultimo nastro di Krapp che viene messo in scena lo stesso anno dal Royal Court Theatre di Londra.
Nel giorno di Ferragosto scrive Teatro II, che resterà inedito per quasi vent’anni. Più o meno in questo periodo comincia a lavorare anche a una serie di prose brevi che, solo nel 1976, verranno raccolte sotto il titolo di Fallimenti.
Il 17 dicembre, a Ussy, inizia a lavorare a un nuovo romanzo, dal titolo originale di Pim, che si intitolerà, in seguito, Come è.
Verso la fine dell’anno si dedica alla composizione di un nuovo radiodramma per la BBC: Ceneri.
1959
Finisce di comporre Ceneri che viene trasmesso dalla BBC il 24 giugno. Il testo sarà pubblicato sull’ultimo numero dell’anno della Evergreen Review.
A settembre è a Sorrento per ricevere il Prix Italia che gli viene conferito per Ceneri. Il comitato ha deciso di organizzare visite di gruppo alla Grotta Azzurra di Capri. Beckett non ama le visite di gruppo. “Sorrento mi ha quasi ucciso … Non sarò mai più lo stesso”, commenterà (con un po’ di esagerazione?) al ritorno.
In autunno il Clarendon Press Institute di Oxford mette in scena Atto senza parole II per la regia di John McGrath. La piece era apparsa nel corso dell’estate sul numero 1 di New Departures.
Il trimestrale X: A Quarterly Review pubblica L’immagine (un estratto del romanzo Come è).
1960
Beckett a 54 anni (fonte: J. e G. Reavey)
Inizia a scrivere Giorni felici.
Al termine dell’estate, dopo una serie di revisioni, Come è raggiunge la sua stesura definitiva.
Traduce in inglese La manivelle, radiodramma in francese del suo “collega” Robert Pinget. Il risultato, dal titolo Il vecchio motivetto, viene trasmesso dalla BBC il 23 agosto e pubblicato dalle Editions de Minuit.
1961
Il 25 marzo sposa in segreto, a Folkstone, Suzanne Deschevaux-Dumesnil. Come testimoni vengono presi, letteralmente, i primi due che passano per la strada di fronte all’ufficio del registro.
A maggio completa la stesura di Giorni felici che viene messo in scena il 17 settembre dello stesso anno da Alan Schneider al Cherry Lane Theatre di New York con Ruth White nella parte di Winnie.
Intensissimo autunno “radiofonico”: dal 20 al 27 novembre scrive il radiodramma Parole e Musica. La parte di Musica viene composta da suo cugino John. Dal 29 al 30 novembre scrive il radiodramma Radio I. Dal 1° dicembre scrive il radiodramma Cascando.
1962
Durante l’estate inizia a scrivere un nuovo lavoro teatrale: Commedia.
Il 13 novembre Parole e Musica viene trasmesso per la prima volta dalla BBC.
1963
Durante la primavera scrive la sceneggiatura di Film.
Il 14 giugno, all’Ulmer Theater di Ulm-Donau (Germania), prima di Commedia (ancora prima di completare la stesura definitiva che verrà pubblicata solo l’anno successivo).
Il 13 ottobre Cascando viene trasmesso per la prima volta dalla ORTF.
A dicembre termina di scrivere Commedia.
1964
Beckett a 58 anni (foto: Zoe Dominic)
Durante l’estate è a New York per le riprese di Film.
Di ritorno dagli Stati Uniti scrive la prosa breve Quello che è strano, via.
1965
Beckett a 59 anni (foto: Jerry Bauer)
Scrive Immaginazione morta immaginate, pubblicato nello stesso anno da Les Editions De Minuit, e Faux départs. Durante l’autunno lavora alla prima versione de Lo spopolatore.
Per il teatro scrive Va’ e vieni per il quale conia il neologismo di dramaticule con cui verranno etichettate, in seguito, tutte le sue brevi opere per il palcoscenico.
Si cimenta per la prima volta con il mezzo televisivo scrivendo il teledramma Di’, Joe.
1966
Il 14 gennaio, Deryk Mendel mette in scena Va’ e vieni per lo Schiller-Theater di Berlino.
Il 13 febbraio, la rete televisiva tedesca SDF trasmette Di’, Joe.
Scrive Basta e Bing, pubblicati nello stesso anno da Les Editions De Minuit. Lavora alla seconda stesura de Lo spopolatore.
1967
Un frammento de Lo spopolatore, con il titolo Dans le cylindre, appare sulle pagine della rivista Livres de France. La Faber & Faber pubblica il testo di Di’, Joe e la sceneggiatura di Film.
Per la Calder & Boyars esce Va’ e vieni in tiratura limitata a 2.000 copie. Viene realizzata anche un’edizione speciale di 100 copie autografe e rilegate in tela rigida.
1968
Scrive Respiro una delle opere teatrali più brevi della storia (35 secondi).
1969
Beckett a 63 anni (foto: Wide World Photos)
A giugno, Kenneth Tynan mette in scena Respiro nell’ambito del musical erotico Oh, Calcutta!. Sostituisce però gli oggetti previsti da Beckett con un gruppo di corpi nudi. Beckett scandalizzato (non certo dalla presenza dei corpi nudi quanto dall’idea che qualcuno abbia osato modificare una sua indicazione di regia) ricorre alle vie legali per risolvere la faccenda.
Mentre è a Tunisi in vacanza, gli comunicano che gli è stato appena assegnato il Premio Nobel. “Che catastrofe!”, è il suo commento.
Nella seconda parte dell’anno, nel giro di alcune settimane, inizia a e porta a compimento la prosa breve Senza, che viene subito pubblicata da Les Editions De Minuit.
1970
Ultima la stesura definitiva de Lo spopolatore che viene pubblicato da Les Editions De Minuit (le quali nello stesso anno pubblicano anche Primo amore e Mercier e Camier).
1971
Beckett a 65 anni (fonte: J. e G. Reavey)
In autunno è in vacanza a Malta. Qui, nella Cattedrale di San Giovanni a La Valletta, ammira estasiato il dipinto di Caravaggio che raffigura la decapitazione del Santo. È il primo spunto per Non io.
1972
Febbraio: vacanze in Marocco.
A marzo inizia a lavorare al manoscritto di Non io.
Per gioco mette in rima alcune massime del grande aforista francese Chamfort. I brevi versi che nasceranno da questa prova costituiranno la breve collezione Pseudo-Chamfort che verrà pubblicata diversi anni più tardi.
22 novembre: Non io va in scena al Beckett Festival di New York per la regia di Alan Schneider con Jessica Tandy nella parte di Mouth.
1973
Beckett a 67 anni (foto: Jerry Bauer)
Non io viene dato alle stampe da Faber & Faber.
Lavora ai testi che saranno raccolti sotto il titolo di Fallimenti.
1974
A marzo, sulla rivista Minuit, appare il testo di Teatro I, un frammento teatrale che risaliva a ben diciotto anni prima.
Scrive le poesie tremi macché e esterno cranio dentro solo.
Traduce dal francese all’inglese le prose brevi scritte alla fine degli anni Cinquanta e che nel 1976 saranno raccolte sotto il titolo di Fallimenti.
L’8 giugno, a Parigi, inizia a lavorare a un nuovo testo teatrale, che diventerà Quella volta.
1975
A marzo inizia a scrivere un nuovo testo teatrale, Passi, che completerà a novembre.
Durante l’estate completa Quella volta. Scrive la poesia qualcosa lì.
Per l’ottantesimo compleanno del suo amico Bram Van Velde scrive il poema in prosa La falesia.
A novembre, sul numero 16 di Minuit appare il testo di Radio II, copione radiofonico scritto nei primi anni Sessanta.
1976
La Gotham Book Mart di New York pubblica Quello che è strano, via. Il Cahier de l’Herne dedica un numero speciale a Bing, pubblicando tutte e dieci le versioni che hanno condotto alla stesura definitiva di questa prosa breve.
Nel volume Beckett a cura di Bishop e Federman compare per la prima volta il testo di Teatro II.
Ad aprile Radio II va in onda sul terzo canale radiofonico della BBC con un cast di eccezione (Harold Pinter, Billie Whitelaw e Patrick Magee) diretto da Martin Esslin.
Esce per Minuit la prima edizione dei Fallimenti, un gruppo di prose brevi che risalivano alla fine degli anni Cinquanta.
A maggio va in scena la prima di Passi al Royal Court Theatre di Londra con Billie Whitelaw nella parte della protagonista. Beckett aveva espressamente pensato a lei nello scrivere questo testo. Il testo della pièce viene pubblicato dalla Grove Press di New York.
Sempre a maggio (e sempre al Royal Court) va in scena anche la prima di Quella volta con Pat Magee nella parte dell’Ascoltatore. Faber & Faber ne pubblica il testo.
Traduce in rima altre due massime di Chamfort chiudendo così il ciclo degli Pseudo-Chamfort che verranno pubblicati l’anno seguente da Calder nei Collected Poems. Inizia a comporre alcune Filastroccate. Scrive le poesie in inglese ritornotorno e colà.
A settembre il compositore americano Morton Feldman chiede a Beckett un testo per una sua sinfonia. “Ma io odio la lirica!”, esclama Beckett. “Anch’io”, replica Feldman (è un aneddoto: prendetelo con le pinze). Beckett concende a Feldman il testo di Né l’uno né l’altro.
Scrive Trio degli spiriti, la sua seconda opera televisiva. In autunno tocca quota tre con …Nuvole….
1977
Il 17 aprile, la BBC manda in onda Trio degli spiriti e …Nuvole… nell’ambito di un programma televisivo intitolato Shades.
Inizia a scrivere Compagnia.
Vengono pubblicati, da Calder e da Grove, i Collected Poems in English and French.
Il 2 ottobre, secondo alcuni su suggerimento dell’attore David Warrilow, inizia a scrivere un nuovo testo teatrale sulla morte: Un pezzo di monologo.
1978
Termina la composizione del ciclo delle Filastroccate.
1979
Conclude la stesura di Compagnia, che viene pubblicato dalla John Calder di Londra. Inizia a scrivere Mal visto mal detto.
Il 28 aprile conclude anche la stesura di Un pezzo di monologo, il cui testo apparirà sul numero estivo della Kenyon Review. David Warrilow lo porterà in scena dal 14 al 31 dicembre dello stesso anno al La Mama Theater di New York.
A maggio Walter D. Asmus mette in scena Teatro I e Teatro II per lo Schiller Theater di Amburgo.
1980
Scrive Dondolo.
Il 13 ottobre la RAI trasmette Radio I. Una settimana dopo (20 ottobre), viene trasmesso anche Radio II.
Verso la fine dell’anno riesce finalmente a completare Improvviso dell’Ohio, dramaticule “su commissione” per l’Ohio State University.
1981
Conclude la stesura di Mal visto mal detto, che viene pubblicato da Les Editions De Minuit. Inizia a scrivere Peggio tutta.
Ad aprile trascorre i giorni del suo compleanno negli studi televisivi della SDR di Stoccarda per dirigere le riprese di Quad, la sua nuova opera televisiva, che verrà trasmessa l’8 ottobre. Sempre ad aprile, l’8 per la precisione, al Centre for Theatre Research di Buffalo va in scena la prima di Dondolo (pubblicato per la prima volta in questo stesso anno dalla Grove Press), con Billie Whitelaw nella parte della protagonista e per la regia di Alan Schneider.
Va in scena, il 9 maggio, Improvviso dell’Ohio allo Stadium 2 Theater di Columbus (Ohio, appunto). David Warrilow, diretto da Alan Schneider, incanta il pubblico di critici e studiosi con la sua voce ipnotica.
La Grove Press di New York pubblica Rockaby and other short pieces.
1982
Il 1° luglio va in scena, al Festival di Asti, la prima italiana di Improvviso dell’Ohio (che, insieme a Quella volta e Un pezzo di monologo, compone il trittico Una voce dal pianeta Beckett). Protagonista Virginio Gazzolo diretto da Giancarlo Romani Adami.
Il 21 luglio, il Festival di Avignone propone in anteprima Catastrofe, dramaticule scritto espressamente come gesto di solidarietà per il drammaturgo boemo Vaclav Havel (futuro presidente della Repubblica Ceca) imprigionato come sovversivo per aver fondato un comitato per la difesa di quanti venivano ingiustamente perseguitati.
1983
Conclude la stesura di Peggio tutta, che viene pubblicato dalla londinese Calder. Inizia a prendere appunti per una nuova prosa in inglese che, dopo molti rimaneggiamenti, diventerà Fremiti fermi.
Negli archivi della stazione radiofonica irlandese Radio Eireann viene rinvenuto il testo di La capitale delle rovine, di cui tutti si erano dimenticati (Beckett compreso, probabilmente).
Scrive Cosa dove per il Festival Teatrale di Graz ma Alan Schneider “ruba” la prima agli austriaci e lo porta in scena il 15 giugno all’Harold Clurman Theatre di New York.
Ruby Cohn convince Beckett a svuotare i cassetti e dare alle stampe un bel po’ di materiale raro o inedito. Beckett, dapprima riluttante, alla fine accetta. La raccolta antologica verrà intitolata Disiecta.
1984
Cosa dove compare nel volume Collected Shorter Plays pubblicato da Faber & Faber.
La Grove Press pubblica i Disiecta.
1985
Beckett a 79 anni, vicino al suo appartamento parigino in Boulevard St. Jacques, 38 (foto: John Miniham)
1986
Inizia a soffrire di enfisema. Da questo momento in poi le condizioni di salute di Beckett, pur con alti e bassi, continueranno a peggiorare fino alla sua morte.
Barney Rosset, l’editore americano di Beckett, attraversa un periodo economicamente difficile e chiede aiuto al suo autore e amico perché gli fornisca un testo inedito con cui dare forza al catalogo della sua nuova avventura editoriale: la Blue Moon Books. Beckett gli dice che sta lavorando a qualcosa di nuovo (Fremiti fermi) ma ha bisogno di un altro po’ di tempo per completarlo.
1987
Finisce di scrivere Fremiti fermi, la prosa breve che aveva promesso a Barney Rosset.
1988
Barney Rosset pubblica per le sue neonate edizioni Blue Moon Books Fremiti fermi in un’edizione a tiratura limitata con illustrazioni di Le Brocquy e firma autografa di Beckett su ogni copia.
Beckett sta sempre più male. Sono frequenti le vertigini e le conseguenti cadute. Viene ricoverato. Nel letto della casa di cura Le Tiers Temps compone Qual è la parola, il suo testamento poetico.
1989
La tomba di Samuel Beckett al cimitero di Montparnasse a Parigi.
Nel corso dell’estate, con grande difficoltà, porta a compimento la traduzione in inglese di Qual è la parola. Si tratta, in assoluto, dell’ultima volta in cui Beckett lavora ad un suo testo.
Il 17 luglio muore Suzanne. Beckett non è in condizioni tali da poter partecipare ai funerali, ma vi si reca comunque sorretto da alcuni amici.
L’8 dicembre Beckett viene ricoverato al reparto di neurologia dell’ospedale di Saint-Anne. Due giorni prima aveva avuto un collasso. L’11 dicembre entra in coma.
Alle ore 13 del 22 dicembre il cuore di Samuel Beckett smette di battere.
chi mai la storia fino in fondo
del vecchio potrà raccontare?
pesare su un piatto l’assenza?
valutare in piena coscienza
tutto ciò che viene a mancare?
dei tanti dolori del mondo
stimare la somma e la mole?
rinchiudere il niente in parole?(Samuel Beckett, Coda – Traduzione italiana di Gabriele Frasca, Einaudi, 2006)